L’incapacità a testimoniare ex art. 246 c.p.c. si configura solo quando sussiste un interesse personale, concreto ed attuale, che coinvolga il teste nel rapporto controverso, alla stregua dell’interesse ad agire ex art. 100 c.p.c., tale da legittimarlo a partecipare allo stesso giudizio nel quale viene richiesta la sua testimonianza (nel caso di specie, è stata negata l’incapacità a testimoniare del prossimo congiunto del lavoratore, in tesi titolare di un diritto al risarcimento del danno parentale per responsabilità extracontrattuale del datore di lavoro, nel giudizio promosso nei confronti di quest’ultimo dal lavoratore medesimo per i danni patiti in conseguenza del sinistro occorso nell’espletamento delle proprie mansioni).

Riferimenti normativi

Codice di Procedura Civile, art. 246

Conformi

Cass. Civ., sez. I, 30.05.2018, n. 13684

Cass. Civ., sez. II, 05.01.2018, n. 167